Politica

Draghi premiato come "politico dell'anno" a New York

31 ottobre
260
1mil

Mario Draghi incoronato negli Usa: secondo gli americani, il premier italiano è il politico dell’anno. Il riconoscimento è arrivato assieme ai complimenti di Joe Biden ed è stato messo nero su bianco su carta intestata della Casa Bianca. “Mi congratulo con il mio amico Mario Draghi per la vittoria del premio World Statesman Award per il suo lavoro nel portare avanti i diritti umani nel mondo”, ha dichiarato Biden nell’incensare l’ex numero uno della Bce.

Draghi incoronato da Henry Kissinger

Al dinner annuale della fondazione americana Appeal of Conscience presieduta dal rabbino Arthur Schneier, Draghi è stato ospite d’onore. Biden ne ha riconosciuto la leadership e la caratura a livello globale: “Draghi è stato una voce potente nel promuovere tolleranza e giustizia, lo ringrazio per la sua leadership”.

Il premio al premier italiano uscente è stato consegnato da Henry Kissinger. L’ex segretario di Stato, che a breve compirà cent’anni, è giunto in carrozzina all’hotel Pierre. Ha seguito la prima parte dell’evento in silenzio, innanzi alla tv, nella stanza in cui si sono riuniti anche i giornalisti italiani; dopodiché è sbarcato nel salone delle feste e si è seduto alla destra di Draghi descrivendolo come un uomo in possesso di “capacità, coraggio e visione”.

Draghi sulla guerra: “Rischio polarizzazione”

Il presidente del Consiglio ha ringraziato, con un ottimo inglese, Kissinger, il cardinale Pietro Parolin e il rabbino Schneier. Quindi ha ricordato che le tappe cruciali della sua carriera sono stata segnate “dall’importanza del dialogo”. Spazio alla guerra in Ucraina: secondo Draghi c’è il rischio di “una nuova era di polarizzazione“.

“La questione di come ci relazioniamo con le autocrazie definirà il nostro futuro per molti anni a venire. Servono franchezza, coerenza e impegno comune”, ha evidenziato il premier. Appalusi, anche da parte di John Elkann, presente all’evento.

“Con le autocrazie non bisogna esitare”

Draghi ha poi invitato gli alleati a salvaguardare i valori cardine delle democrazie occidentali, sottolineando che difendere i diritti umani è una priorità. “Le autocrazie prosperano con le nostre esitazioni – ha aggiunto -. Dobbiamo evitare ambiguità, non rimpiangere quando è troppo tardi”.

Nonostante i tempi siano piuttosto bui, Draghi non ha perso speranza e fiducia, tanto da far trapelare spiragli di positività: “Il mondo oggi ha bisogno di coraggio, chiarezza, speranza e amore”, ha concluso.




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Draghi premiato come "politico dell'anno" a New York

31 ottobre
260
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Mario Draghi incoronato negli Usa: secondo gli americani, il premier italiano è il politico dell’anno. Il riconoscimento è arrivato assieme ai complimenti di Joe Biden ed è stato messo nero su bianco su carta intestata della Casa Bianca. “Mi congratulo con il mio amico Mario Draghi per la vittoria del premio World Statesman Award per il suo lavoro nel portare avanti i diritti umani nel mondo”, ha dichiarato Biden nell’incensare l’ex numero uno della Bce.

Draghi incoronato da Henry Kissinger

Al dinner annuale della fondazione americana Appeal of Conscience presieduta dal rabbino Arthur Schneier, Draghi è stato ospite d’onore. Biden ne ha riconosciuto la leadership e la caratura a livello globale: “Draghi è stato una voce potente nel promuovere tolleranza e giustizia, lo ringrazio per la sua leadership”.

Il premio al premier italiano uscente è stato consegnato da Henry Kissinger. L’ex segretario di Stato, che a breve compirà cent’anni, è giunto in carrozzina all’hotel Pierre. Ha seguito la prima parte dell’evento in silenzio, innanzi alla tv, nella stanza in cui si sono riuniti anche i giornalisti italiani; dopodiché è sbarcato nel salone delle feste e si è seduto alla destra di Draghi descrivendolo come un uomo in possesso di “capacità, coraggio e visione”.

Draghi sulla guerra: “Rischio polarizzazione”

Il presidente del Consiglio ha ringraziato, con un ottimo inglese, Kissinger, il cardinale Pietro Parolin e il rabbino Schneier. Quindi ha ricordato che le tappe cruciali della sua carriera sono stata segnate “dall’importanza del dialogo”. Spazio alla guerra in Ucraina: secondo Draghi c’è il rischio di “una nuova era di polarizzazione“.

“La questione di come ci relazioniamo con le autocrazie definirà il nostro futuro per molti anni a venire. Servono franchezza, coerenza e impegno comune”, ha evidenziato il premier. Appalusi, anche da parte di John Elkann, presente all’evento.

“Con le autocrazie non bisogna esitare”

Draghi ha poi invitato gli alleati a salvaguardare i valori cardine delle democrazie occidentali, sottolineando che difendere i diritti umani è una priorità. “Le autocrazie prosperano con le nostre esitazioni – ha aggiunto -. Dobbiamo evitare ambiguità, non rimpiangere quando è troppo tardi”.

Nonostante i tempi siano piuttosto bui, Draghi non ha perso speranza e fiducia, tanto da far trapelare spiragli di positività: “Il mondo oggi ha bisogno di coraggio, chiarezza, speranza e amore”, ha concluso.

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