Politica

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22 febbraio
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L’Ucraina vieterà la distribuzione e la pubblicazione di musica e libri russi. Il parlamento del Paese governato da Volodymyr Zelensky infatti ha approvato due leggi che che contengono delle stringenti limitazioni sul materiale artistico di origine russa, con il fine di rompere i legami culturali residui tra Kiev e Mosca. Ucraina mira a spazzare via la cultura russa: saranno vietati libri e musica In particolare, una legge pone il divieto di stampare libri di autrici e autori che hanno mantenuto la cittadinanza russa dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Eccezion fatta per coloro che rinunceranno al loro passaporto e acquisiranno la cittadinanza ucraina. L’altra legge vieta la riproduzione di musica di artiste e artisti russi – anche in questo frangente ci si riferisce al periodo post-sovietico – sui media ucraini e sul trasporto pubblico. Dall’altro lato si aumenterà la diffusione di programmi e di musica di lingua ucraina nelle radio e nelle emittenti televisive. La legge relativa ai libri contiene anche una misura che blocca l’importazione di volumi russi stampati in Russia, Bielorussia o nei territori ucraini occupati dalle truppe del Cremlino. Le due leggi dovranno essere siglate dal presidente ucraino Zelensky, ma pare che tale passo non sia altro che una formalità, visto il largo consenso che hanno raccolto nel corso del loro iter in parlamento.

“Leggi per aiutare gli autori ucraini” Il ministro della Cultura ucraino, Oleksandr Tkachenko, ha dichiarato la propria soddisfazione per il risultato ottenuto con le due leggi: “Queste leggi sono disegnate in modo da aiutare gli autori ucraini a condividere contenuti di qualità con un pubblico più ampio possibile, che dopo l’invasione russa non riesce più ad accettare a livello fisico nessun prodotto creativo russo”. Dello stesso avviso la vicepresidente del parlamento, Olega Kondratyuk. La politica, attraverso un post pubblicato su Facebook, ha scritto che “dall’1 gennaio 2023, i libri saranno pubblicati e distribuiti solo nella lingua ucraina di stato, nelle lingue dei popoli indigeni dell’Ucraina e nelle lingue ufficiali dell’Unione Europea”.

Non chiudere gli occhi al problema della micosi! Prova questo
19 ago
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Il processo di “decomunistizzazione” Le due leggi in questione sono l’ultimo passo di un processo che fino a poco tempo fa in Ucraina veniva definito “decomunistizzazione” e che ora, dopo l’invasione decisa da Vladimir Putin, viene descritto più esplicitamente con il termine “derussificazione”.

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L’Ucraina vieterà la distribuzione e la pubblicazione di musica e libri russi. Il parlamento del Paese governato da Volodymyr Zelensky infatti ha approvato due leggi che che contengono delle stringenti limitazioni sul materiale artistico di origine russa, con il fine di rompere i legami culturali residui tra Kiev e Mosca. Ucraina mira a spazzare via la cultura russa: saranno vietati libri e musica In particolare, una legge pone il divieto di stampare libri di autrici e autori che hanno mantenuto la cittadinanza russa dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Eccezion fatta per coloro che rinunceranno al loro passaporto e acquisiranno la cittadinanza ucraina. L’altra legge vieta la riproduzione di musica di artiste e artisti russi – anche in questo frangente ci si riferisce al periodo post-sovietico – sui media ucraini e sul trasporto pubblico. Dall’altro lato si aumenterà la diffusione di programmi e di musica di lingua ucraina nelle radio e nelle emittenti televisive. La legge relativa ai libri contiene anche una misura che blocca l’importazione di volumi russi stampati in Russia, Bielorussia o nei territori ucraini occupati dalle truppe del Cremlino. Le due leggi dovranno essere siglate dal presidente ucraino Zelensky, ma pare che tale passo non sia altro che una formalità, visto il largo consenso che hanno raccolto nel corso del loro iter in parlamento.

“Leggi per aiutare gli autori ucraini” Il ministro della Cultura ucraino, Oleksandr Tkachenko, ha dichiarato la propria soddisfazione per il risultato ottenuto con le due leggi: “Queste leggi sono disegnate in modo da aiutare gli autori ucraini a condividere contenuti di qualità con un pubblico più ampio possibile, che dopo l’invasione russa non riesce più ad accettare a livello fisico nessun prodotto creativo russo”. Dello stesso avviso la vicepresidente del parlamento, Olega Kondratyuk. La politica, attraverso un post pubblicato su Facebook, ha scritto che “dall’1 gennaio 2023, i libri saranno pubblicati e distribuiti solo nella lingua ucraina di stato, nelle lingue dei popoli indigeni dell’Ucraina e nelle lingue ufficiali dell’Unione Europea”.

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Il processo di “decomunistizzazione” Le due leggi in questione sono l’ultimo passo di un processo che fino a poco tempo fa in Ucraina veniva definito “decomunistizzazione” e che ora, dopo l’invasione decisa da Vladimir Putin, viene descritto più esplicitamente con il termine “derussificazione”.

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