Salute

Braccia ad ali di pipistrello, come prevenirle e combatterle

05 dicembre
210
1mil

Sono causate dal progressivo calo di tono dei muscoli e della pelle: nella prevenzione delle braccia ad ali di pipistrello l'attività fisica è fondamentale.

Il tempo che passa può lasciare segni sul nostro aspetto esterno. E magari anche favorire la formazione di piccole problematiche estetiche, legate al progressivo calo del tono dei muscoli e della pelle. Possono nascere così le braccia ad ali di pipistrello con la pelle che diventa sempre meno elastica. Detto che questa condizione può rendersi particolarmente visibile in estate, quando ovviamente le donne sono maggiormente portate a scoprirsi anche per il grande caldo, esistono però contromisure e regole preventive che possono essere assunte. A spiegare cosa fare sono gli esperti della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime), che hanno affrontato questo tema nel corso del Congresso nazionale tenutosi a Roma.

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13 nov
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L’importanza dell’attività fisica

Lo sappiamo tutti. In chiave preventiva, mantenere il corpo allenato ed i muscoli in forma significa poter offrire alla struttura stessa delle braccia (e non solo) quel naturale componente che aiuta a tenerle in forma. Per questo l’inattività muscolare, legata alla sedentarietà e allo scarso allenamento, rappresenta un fattore da contrastare anche sotto il profilo estetico. Anche e soprattutto se si sono seguiti percorsi dietetici che certo non aiutano a rinforzare i muscoli, con una perdita del tessuto muscolare che va a sovrapporsi a quella, magari desiderata, dell’eventuale pannicolo adiposo di troppo.

Per questo è importante ricordare di nutrirsi offrendo al corpo ciò di cui ha bisogno in termini qualitativi, magari riducendo l’introito di calorie sempre sotto il consiglio dello specialista. Insomma: dieta non significa tagliare drasticamente le calorie, ma piuttosto seguire un piano alimentare sano, prescritto da uno specialista, in grado di rallentare il processo di invecchiamento, senza danneggiare i tessuti; dunque un’alimentazione ricca proteine, senza eliminare completamente i carboidrati, e soprattutto seguire i consigli degli esperti”.

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2mil

“Sono diverse le terapie e i protocolli che possiamo applicare in caso di ipotonie cutanee e muscolari – è il commento dell’esperto. Tra queste, la biostimolazione con acido ialuronico ibridizzato, gli ultrasuoni focalizzati, la carbossiterapia, l’elettrostimolazione con i campi magnetici e la biodermogenesi, una particolare metodica di radiofrequenza, affermata ormai a livello internazionale e validata da ricerche scientifiche alle quali ho partecipato personalmente. Fondamentale è partire con una diagnosi corretta che ci consenta di interpretare e capire le cause del problema in un determinato paziente, ma anche valutare cosa sia opportuno proporgli”. Attività fisica, esercizi mirati e corretta alimentazione rimangono gli elementi prioritari e preventivi per mantenere le braccia belle e in salute.

Una volta considerate queste misure preventive, direttamente legate allo stile di vita, gli esperti ricordano che la medicina estetica può venire in soccorso anche in questo caso e rimediare a questi danni, con una serie di terapie e metodiche di trattamento. Lo ha ricordato nel corso del congresso Giovanni Alberti, segnalando che non esiste una soluzione ottimale per tutte le donne e che, caso per caco, e conoscere le origini del problema ed avere una diagnosi precisa.

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Terapia su misura

Come un sarto che prepara sapientemente un vestito esattamente tagliato sul corpo di chi lo indosserà, così anche lo specialista in medicina estetica va a proporre caso per caso la soluzione ottimale “A volte, si corre il rischio di utilizzare un metodo sbagliato – ha fatto notare Alberti – e questo porta a risultati deludenti. Ad esempio, sulle braccia ad ali di pipistrello in stadio avanzato, possono risultare efficaci metodiche più “energiche” come gli ultrasuoni.

Se il target riguarda i muscoli delle braccia, la migliore risposta si avrà con l’elettrostimolazione con i campi magnetici”. Lavorando di concerto con il nutrizionista, il medico estetico suggerirà al paziente, a seconda dei casi, un regime ipocalorico o il rafforzamento muscolare mirato alle zone interessate. Tra i trattamenti più costosi, ma più duraturi, c’è quello a base di iniezioni di acido ialuronico ibridizzato; sulla meccanica, invece, è logico che la terapia di costo medio e in rapporto qualità-prezzo anche in base a chi esercita la prestazione medica è la biodermogenesi.

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“Le braccia sono un’area anatomica molto spesso sede di inestetismi da varie cause – commenta Emanuele Bartoletti, presidente della Sime – foto invecchiamento, crono invecchiamento, dimagrimento, eccesso ponderale. Ogni condizione ha una sua specifica terapia ma è come sempre importante la prevenzione. Tutte le terapie presentate sono valide a condizione che venga prima effettuata una valutazione diagnostica sulla qualità della situazione, sull’eziologia e sul livello di inestetismi. Ricordiamo che quando la cute è molto in eccesso, l’unica indicazione è l’intervento di chirurgico di brachioplastica”.




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Per questo è importante ricordare di nutrirsi offrendo al corpo ciò di cui ha bisogno in termini qualitativi, magari riducendo l’introito di calorie sempre sotto il consiglio dello specialista. Insomma: dieta non significa tagliare drasticamente le calorie, ma piuttosto seguire un piano alimentare sano, prescritto da uno specialista, in grado di rallentare il processo di invecchiamento, senza danneggiare i tessuti; dunque un’alimentazione ricca proteine, senza eliminare completamente i carboidrati, e soprattutto seguire i consigli degli esperti”.

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Una volta considerate queste misure preventive, direttamente legate allo stile di vita, gli esperti ricordano che la medicina estetica può venire in soccorso anche in questo caso e rimediare a questi danni, con una serie di terapie e metodiche di trattamento. Lo ha ricordato nel corso del congresso Giovanni Alberti, segnalando che non esiste una soluzione ottimale per tutte le donne e che, caso per caco, e conoscere le origini del problema ed avere una diagnosi precisa.

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